Bibliotecari a ogni costo! Intervista con Valentina Mancini
Mar 05
Vi presento Valentina Mancini
“Mai avrei pensato oggi di trovarmi qui a raccontare la mia “storia da bibliotecaria”, perché, in verità, la scelta di questa strada è stata un vero e proprio salto nel vuoto!”. Valentina si diploma come Tecnico della grafica pubblicitaria, ma viene spronata a continuare gli studi finché un bel giorno ha trovato il suo spazio nei beni librari.
La passione per questo mestiere quando l’hai scoperta?
L’amore per questo mestiere è nato piano, ma è cresciuto nel tempo, anche grazie al prof. Mauro Guerrini che mi ha trasmesso la passione per la biblioteconomia. Nel 2014 sono diventata bibliotecaria a tutti gli effetti con la laurea in Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche. Anzi, per dirla tutta, sono diventata bibliotecaria “su carta”.
Le vere motivazioni che mi spingono, ancora oggi, a lavorare per diventare una bibliotecaria sono molteplici, ma quella che considero fondamentale è che la biblioteca è quel luogo ricco di tutti i saperi e dove tutti sono uguali, dove non c’è discriminazione, una sorta di zona franca, dove tutti posso entrare liberamente e godere del sapere dell’umanità, contro le barbarie del mondo. E io sono quella figura (il bibliotecario) che rende possibile questo libero accesso alla conoscenza. Lo so che sembro una “paladina della giustizia” ma questa è la mia visione del “bibliotecario” che ahimé come tutti sappiamo, oggi non è sempre visto così.
Comincia dunque il tuo percorso nel mondo delle biblioteche. Un percorso, però, non proprio lineare, mi pare…
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È vero che voi giovani siete ‘nativi digitali’ (o presunti tali) e l’inglese e italiano per voi pari son…, ma forse per chi non conosce queste realtà potrebbe essere interessante entrare in qualche dettaglio. A cominciare da che cosa vuol dire e che cosa implica essere Owner del cantiere ‘Documenti Digitali’ di ForumPA’.
vante e/o significativo un libro rispetto a un altro. E’ un momento di alta creatività non solo artistico-estetica, ma anche d’arte pubblicitaria, in senso lato.
Ricordatevi: prima si scrive, poi si decora. 

Mi chiamo Adriana Paolini. Le persone che mi stanno più vicine mi chiamano mamma, Adri, papposilla, alcuni mi chiamano, ironicamente, ma affettuosamente, Paolini, altri Madama Codicò.
Sono nata al mare, a Pescara, e vivo in montagna, a Trento.


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