Massimo Carlotto e i suoi lettori. Intervista

Ago 08

Massimo Carlotto e i suoi lettori. Intervista

Zagor era il suo nome d’arte. Di meglio non gli era venuto in mente quando la produzione del primo film gli aveva fatto notare che chiamarsi Bonamente Fanzago era una pessima idea, almeno nel porno. […] In realtà, chiamarsi Bonamente Fanzago era una pessima idea anche nella vita. Il padre, ma solo al compimento del decimo anno, gli aveva chiesto scusa.

È così che Massimo Carlotto introduce uno dei personaggi nel suo ultimo romanzo, ‘La signora del martedì’. «Bonamente è un nome fuori dal comune. Non ci avrei mai pensato se, durante la presentazione di un mio romanzo, un signore non fosse venuto a chiedermi di firmare la sua copia da dedicare a Bonamente. A sentirlo non riuscii a evitare uno sguardo sorpreso e così mi raccontò della sua vita con questo nome, e anche di suo padre, che, quando lui compì 10 anni, gli aveva chiesto scusa. A quel punto gli chiesi il permesso di usare questa storia in uno dei miei romanzi. E così ho fatto».

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Immagini: tra odio e amore

Lug 24

Immagini: tra odio e amore

Negli ultimi mesi, in varie parti del mondo sono state abbattute statue e sfigurate immagini che rappresentavano esplicitamente o simbolicamente personaggi e periodi storici ritenuti non più accettabili. In seguito alla morte di George Floyd per mano di alcuni poliziotti di Minneapolis, oltre alle manifestazioni di Black lives matter, abbiamo visto cadere monumenti spinti da folle senza controllo che hanno giudicato col senno dell’oggi uomini ed episodi del passato, da Cristoforo Colombo a Edward Colston, da Leopoldo II a Indro Montanelli, mescolando esigenze di giustizia a miopia culturale ma, soprattutto, sollevando interrogativi sull’uso stesso delle immagini. Perché riversare su simboli, figure, rappresentazioni di altri tempi le nostre rivendicazioni di oggi? Che senso ha abbattere una statua che è lì da secoli e di cui solo ora afferriamo uno dei possibili significati? Qual è il nostro rapporto con le immagini?

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Il progresso e la ricerca

Giu 14

Il progresso e la ricerca

Da febbraio ascoltiamo disorientati le ipotesi e i ripensamenti di esperti e di scienziati sul Covid-19, ma è davvero faticoso capire che cosa stia accadendo, distratti come siamo da chiacchiere di bassa lega che pretendono di mescolarsi alle discussioni scientifiche. Di sicuro c’è che dobbiamo iniziare una nuova vita e che questa nuova vita va affrontata con cautela. A queste certezze aggiungiamo l’evidenza che il Covid-19 è ancora tra noi, e, soprattutto, che la ricerca su questo virus è ancora in corso.

Poiché i risultati degli studi non sono definitivi, possiamo comprendere le difficoltà degli studiosi, dai quali vorremmo la soluzione e il conforto, che, però, non possono arrivare. Non ancora.

Chi non ha mai avuto occasione di vedere come lavorano gli scienziati, sta forse prendendo coscienza di che cosa significhi fare ricerca. E se invece non vi ha ancora posto attenzione sarebbe meglio che lo facesse.

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Aprite gli occhi: è di cultura che abbiamo bisogno!

Mag 10

Aprite gli occhi: è di cultura che abbiamo bisogno!

Forse non ci siamo spiegati. Possibile che non sia chiaro quanto sia importante la cultura?! Sempre. Soprattutto ora.

Magari il concetto diventa più facile da comprendere se rappresentiamo la cultura come un ecosistema: i temi culturali, a prescindere dal linguaggio scelto per esprimerli, hanno sempre un forte impatto sulla comunità, la quale, dopo essersi ‘nutrita’, restituisce sotto altre forme: consapevolezza sociale, attenzione all’ambiente, maggiore disponibilità all’accoglienza, conoscenza del proprio territorio da tradurre, per esempio, in percorsi turistici. E, soprattutto, esige nuovi stimoli innescando un circolo virtuoso. I processi culturali vengono alimentati da un ambiente che li sollecita e un progetto non solo porta lavoro a chi lo concretizza, ma immette sul territorio le potenzialità di un miglioramento economico e sociale. Anzi, le possibilità di investimento aumentano se il terreno è stato reso fertile da una crescita culturale.

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Evidentemente disuguali

Mag 03

Evidentemente disuguali

Disuguaglianza vuole dire essere diversi, cioè non essere uguali. È una parola che indica la mancanza di uniformità: le persone, per esempio, non mostrano gli stessi comportamenti, hanno differenze di temperamento, non sono d’accordo sulle stesse questioni, e nemmeno vanno sempre d’accordo fra loro.

Mai come in queste circostanze così difficili abbiamo avuto l’evidenza della nostra disuguaglianza. L’abbiamo provata sulla nostra pelle. L’emergenza ci ha costretti a vedere che le vite da cui siamo circondati non assomigliano alle nostre. La crescita esponenziale dell’attività sui social (visto che per strada non dovrebbe esserci nessuno…) ci ha dato l’opportunità di conoscere situazioni e realtà del tutto diverse da quelle che viviamo quotidianamente e alle quali, quando capita di pensarci, regaliamo solo superficiali attimi della nostra attenzione.

In questi giorni, per esempio, abbiamo avuto la conferma che esistono lavori molto diversi tra loro, e diversamente contrattualizzati: ci sono i dipendenti delle amministrazioni pubbliche e quelli di enti privati, i liberi professionisti, gli imprenditori, i lavoratori a contratto, e naturalmente quelli senza contratto. Naturalmente, le disuglianze nelle tipologie di contratto e non-contratto rispecchiano differenze nel trattamento economico.

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Datemi una visione (politica)!

Apr 26

Datemi una visione (politica)!

Forse in questi ultimi due mesi abbiamo ri-scoperto perché sia importante la politica, a che cosa serva. Forse ci siamo resi conto sulla nostra pelle, letteralmente, che differenza faccia per la vita della comunità e per la nostra essere governati da persone preparate. Non intendo fare distinzioni di colore politico, perché di sostenitori e militanti ce ne sono abbastanza. Voglio solo riflettere, con parole mie, sull’importanza della politica, sulla cultura del bene comune, sul diritto a una vita dignitosa che solo lo Stato e le autorità pubbliche possono garantire, sul dovere di ogni cittadino di partecipare perché tutto funzioni.

Al Governo, nazionale e territoriale, ci sono persone che sono state elette dai cittadini attraverso una procedura democratica. Mi verrebbe da pensare, quindi, che chi è andato a votare abbia avuto una certa consapevolezza di ciò che stava facendo e che prima di mettere la croce sul nome si fosse informato. Questo dovrebbe accadere, in teoria. Sempre in teoria, tra i candidati ci sarebbero dovute essere persone che presentino se non un’esperienza della politica, che è un ‘mestiere’ molto complesso, almeno gli strumenti per (provare a) comprenderla e a farne l’uso corretto.

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Dai, leggi un buon libro…

Apr 18

Dai, leggi un buon libro…

Serve un ‘buon libro’ – più d’uno – per avere un po’ di sollievo a questa forzata astinenza dalla socialità, lo dicono tutti. Che sia buono il libro, rassegnatevi, lo scoprirete solo dopo averlo letto. Fin dal primo momento molti librai, anche in Trentino, hanno organizzato un servizio di consegna a domicilio e ora che hanno dovuto chiudere i negozi utilizzano le loro pagine facebook per mantenere i contatti con gli affezionatissimi clienti. Tra i tanti settori che sono in crisi, quello del libro e dell’editoria è in ginocchio perché in difficoltà già in partenza. Il 60% delle case editrici ha già attivato la cassa integrazione o la sta programmando. È per questo che è importante apprezzare ogni gesto da parte di librai, bibliotecari, editori e professionisti del patrimonio librario, molti dei quali stanno mettendo a disposizione le loro competenze del tutto gratuitamente (è l’emergenza, d’accordo, ma ricordatevi che non è giusto).

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