Tararì Tararera di Emanuela Bussolati
Mag 27
A leggere questo libro ci si diverte moltissimo. Tanto per cominciare è in lingua piripù, e questo ci permette di espandere i nostri orizzonti linguistici, e poi è una storia molto carina da leggere ai bambini. Non sapete che cos’è la lingua piripù? In effetti non esiste. È una sorta di gramelot, di suoni, di onomatopee, di parole inventate che diventano una storia quando qualcuno si mette in gioco e la legge. E mica si divertono solo i bambini piccoli, anche i più grandi. Quando comincio a leggere “Tararì Tararera … sesa terù di Piripù” ho intorno a me solo occhi stupiti e se sono fortunata, anche bocche spalancate che poi si ricompongono in un grande sorriso. Tutti seguono la storia ascoltando e guardando le belle illustrazioni. Ridono quando Piripù cade e si inteneriscono quando l’elefante-gonende lo culla per tranquillizzarlo. Sono contenti quando Piripù trova la sua famiglia e non possono fare a meno di ridere sollevati quando la mamma lo sgrida e poi lo abbraccia.
Insomma, una storia semplice ma di grande bellezza. La bellezza della voce, dei gesti e degli sguardi che vengono usati per giocare e coinvolgere i bambini. E per farsi coinvolgere e per inventarsi lettori in lingua piripù. Una lingua che unisce grandi e piccoli con una forza incomparabile.
Emanuela Bussolati, Tararì Tararera, Milano, Carthusia 2009
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