Un ricordo piccolo di Alfredo Lacosegliaz

Ott 02

Un ricordo piccolo di Alfredo Lacosegliaz

È piccolo perché è il mio, che sono una cosarella, è piccolo perché la nostra era una conoscenza molto superficiale, è piccolo perché la nostra conoscenza è durata molto poco.

Ma – e Alfredo di questo non riusciva a capacitarsi – a me quel suo spettacolo insieme a Cristina Verità, ascoltato a Dresda, del tutto casualmente, mi era rimasto nel cuore: “Terra più eterna di vita dell’uomo, in prestito data per farne buon uso. Frontiera Confine Identità” (una prima prova per quello che sarebbe diventato lo spettacolo Multikulti). Così come mi avevano colpito la loro passione e i loro sorrisi. La loro enorme generosità.453_17626max

Ho tentato di portare quello spettacolo nella mia città perché volevo condividerlo con i ragazzi giovani, ma, lo sapete, non ho gli agganci giusti. E comunque non sapevo ancora che Alfredo era malato.

Le sue lettere erano piene di entusiasmo e di idee, e di sorrisi. ‘Allora veniamo noi a Trieste’, gli dissi, e così fu.

Nel frattempo, ho saputo della sua malattia, ma lui e sua moglie ci hanno ugualmente accolto e sorriso. Abbiamo parlato di musica, di poesia, di città, di ragazzi. E’ stato un pomeriggio di grande emozione per me e per mio figlio.

È mancato il 29 settembre, e oggi lo voglio ricordare. Lui che metteva in musica la poesia, lui che accompagnava con la musica i viaggi del suo amico Rumiz, lui che lavorava e sperimentava e amava la musica più di ogni cosa. Mancherà a noi, che l’abbiamo incontrato, in qualche maniera, e per poco, resterà la sua passione e il suo sorriso.

E siccome, un po’ anche grazie a lui, ho imparato ad amare Trieste, chiudo questo piccolo ricordo, la cui banalità e istintività spero scuserete, con un brano di Carlo Cergoly, un poeta che Alfredo amava e mise in musica.

cergoly“Nel cuor dell’Europa Ghe iera una casa Dal nome d’un zogo « Spalanca finestre »

Spalanco e me godo Carinzia e Tirolo Lontan Bucovina La bianca Croazia La verde Slovenia

L ‘azzurra Dalmazia La gialla Ungheria Le piere del Carso L ‘urlar de la bora

Avanti per casa Passeggio e spalanco Finestra rotonda d’oblò

Profumo de salso Celeste de mar Hohò mia Trieste

Vapori Sirene Sui pastini l’uva Svolar de gabbiani Odori d’Emporio

Flusso d’oriente Riflusso occidente Tesbieh et Puccinum

Pianeta cometa Dei venti la rosa O ponte Trieste Amante mia sposa

Te coccolo E baso Mia spenta Trieste Col requiem

…”

 

Dal cpaolo_rumiz_e_alfredo_lacosegliaz_patchwork_ensemble_al_festival_della_mente_2012ircolo del Magalà https://www.youtube.com/watch?v=bf9GKm5sQhA

Più che se la varda, https://www.youtube.com/watch?v=noXQnnH-2iE

Lepa anka https://www.youtube.com/watch?v=DYIQ3lMh3Bc

Fro fro https://www.youtube.com/watch?v=oR3JKUoUu7Y

 

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