‘Un Prato di libri’

Apr 06

‘Un Prato di libri’

Eccomi pronta a partire per la Toscana, dove parteciperò a un Prato di libri, il Festival della lettura per bambini e ragazzi.

Porterò il mio ultimo nato, fresco di una nomination al Premio Bancarellino, Datemi una penna. Le scritture a mano dopo l’invenzione della stampa (Carthusia, 2015) dal quale ho tratto spunto per i tre incontri che sono stati organizzati per domenica 10 aprile. Gli incontri si terranno tutti nella Sala del Gonfalone, Palazzo Buonamici, via Ricasoli 25.

Alle ore 11, ci sarà il primo laboratorio con i bambini della scuola primaria:

Bambine e bambini… scrivete!a880b

I destinatari ideali sono i bambini del secondo ciclo, ma saranno ben accolti anche i più piccoli. Giocheremo a scoprire come e dove, nel tempo, si imparasse a scrivere. Faremo un piccolo viaggio alla scoperta delle scritture delle bambine e dei bambini che prima di noi facevano molta più fatica ad avvicinarsi alla scuola e alla conoscenza. Scopriremo le loro storie, ma anche le nostre fortune…., ascoltando le voci di bambini di epoche passate.

Il secondo incontro, alle ore 15, sarà rivolta ai ragazzi della scuola media inferiore e superiore:

Amano a mano… Scritture colte e scritture popolari

Lettera_Guerrino_BotteriChe cosa cambia quando il libro stampato prende il posto del codice manoscritto? La stampa permette davvero a tutti di diventare più istruiti? E poi, chi è che continua a scrivere a mano, perché lo fa e come? Ecco solo alcune delle domande su cui giocheremo per scoprire l’impegno e la fatica di coloro che volevano scrivere anche se non erano molto bravi a farlo, e di chi voleva lasciare un segno agli uomini del futuro.

 

 

Infine, alle ore 18, è previsto l’incontro con gli adulti

Le scritture del Novecento: la fatica di scrivere

5_CorradiIn questo momento storico è fondamentale recuperare la consapevolezza dell’importanza della scrittura a mano. La fatica di scrivere di altri che prima di noi hanno desiderato partecipare alla vita sociale tanto da affrontare anche una vera sofferenza fisica e psicologica pur di prendere in mano una penna e scrivere il proprio nome, ma anche le proprie istanze e necessità. E non solo.

Al termine di ciascuno di questi incontri, durante i quali belle immagini accompagneranno il racconto dei protagonisti, i partecipanti sono chiamati a provarsi nella difficile arte della scrittura con la penna d’oca, per sperimentare non un percorso calligrafico, ma l’esperienza di uno strumento così particolare.

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