L’estate sta finendo… e il blog riprende i lavori

Set 11

L’estate sta finendo… e il blog riprende i lavori

Care amiche e cari amici,

bentrovati!

Molti riprendono a lavorare dopo le meritate ferie, le scuole tornano ad aprirsi … io, come molti, non ho mai smesso di produrre, anche durante le meritate ma brevissime ferie (la dura vita dei liberi professionisti), ma di certo è questo il periodo in cui alcuni dei progetti su cui ho lavorato nei mesi estivi, si concretizzano.

Ho pensato, così, che il primo post della stagione autunno-inverno potesse avere un’aria interlocutoria per dare spazio ad alcune delle prossime iniziative.

Non  posso che cominciare annunciando il nuovo corso per adulti che si terrà ogni lunedì, alle ore 17,45, a Trento dal 19 settembre al 24 ottobre. Dopo il successo incontrato con l’edizione primaverile e le ulteriori richieste che erano rimaste in sospeso, si è deciso di ripetere, con variazioni sul tema, il percorso tra Museo, Archivio e Biblioteca diocesani: Sopra le righe. Per una storia del libro dal Medioevo ai giorni nostri.

Ci sono ancora deTrento end of May 2016 3793i posti liberi, coraggio amici! Avete tutta la settimana per iscrivervi e venire a chiacchierare con me alla scoperta di storie e personaggi interessanti.

 

Per restare in zona Archivio e Biblioteca diocesani, le scuole quest’anno potranno scegliere nell’offerta didattica del Centro Vigilianum, due rinnovati percorsi, rispetto a quelli dello scorso anno. Oltre ai laboratori sui profughi (Voci di pace. Sacerdoti e profughi trentini della prima guerra mondiale) e sui protagonisti dei libri dal medioevo a oggi (Voltiamo pagina! Storia intorno ai libri della Biblioteca diocesana), gli insegnanti potranno portare i loro scolari e studenti a seguire l’incontro sugli antenati, riscoperti grazie ai registri parrocchiali (Alla scoperta degli antenati. Personaggi, famiglie e mestieri nella storia trentina) e quello sui libri di scuola (Leggere, scrivere e fare di conto. Libri e scolari nella storia della scuola). Un terzo percorso partirà da gennaio e sarà dedicato alle mille scritture dell’archivio…

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Carte in … posa. Intervista con Luciano Palombi

Giu 12

Carte in … posa. Intervista con Luciano Palombi

Vi presento Luciano

 In biblioteca non ci sono solo bibliotecari e amministrativi. A volte ci sono anche i fotografi. Luciano lavora dal 1996 presso la Biblioteca comunale di Trento. Grazie alla conoscenza della fotografia, che è il suo hobby da sempre, e alla sua curiosità, si dedica ai materiali della biblioteca, in una continua ricerca del modo migliore ed efficace per utilizzare gli strumenti a disposizione.

Palombi Come sei arrivato in biblioteca?

Sono stato assunto al Comune di Trento nel ’92 come autista funerario… E adesso nessuno vorrà continuare a leggere questa intervista…

Sfiderò la sorte… Racconta.

Nel 1996 ho partecipato a un concorso interno per la biblioteca. Durante il colloquio mi hanno chiesto se avessi particolari interessi e conoscenze di fotografia, che in verità è il mio hobby, ed è così che la biblioteca mi ha destinato al ruolo di microfilmatore.

In che cosa consisteva la microfilmatura in biblioteca? A che cosa serviva?

Serviva per una forma di tutela e conservazione e poi, naturalmente, per documentare il posseduto. Si è cominciato dalla microfilmatura dei giornali, poi è stata avviata quella dei libri del fondo antico: prima i pezzi che andavano in mostra o in restauro, poi abbiamo proceduto a tappeto. In quegli anni la microfilmatura era coordinata da Luciano Borrelli, bibliotecario dmicrofilmella Comunale di Trento ora in pensione, che cominciò ad affidarmi i lavori anche per le pubblicazioni, che fino ad allora erano stati, il più delle volte, affidati a esterni. Fino ad allora le fotografie in biblioteca si facevano solo dietro richiesta degli utenti.

Nel 2000 si passa al digitale…

In quel periodo c’era parecchio lavoro anche su pellicola e il digitale ha portato tutto un altro modo di pensare la fotografia. Devo dire che ho accettato la sfida e ho cominciato a sperimentare, creare, fino a trovare il modo giusto di gestire e trattare le immagini digitali.

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Know how (o … knock knock) per conoscere meglio archivi e biblioteche

Giu 05

Know how (o … knock knock) per conoscere meglio archivi e biblioteche

Da quando è partita la rubrica Carte in mano, siamo entrati e usciti da biblioteche e archivi, non sempre dalla porta principale, grazie agli amici che si sono prestati a raccontare le loro storie.

Alcuni lettori mi hanno chiesto di capire meglio le differenze tra questi due istituzioni e a questo ho pensato di dedicare il post di oggi.

L’argomento è vasto e articolato. Diciamo che sarà solo un piccolo aiuto che permetterà a chi segue le interviste degli addetti ai lavori, di comprendere con maggiore profondità mondi forse poco noti.

La prima differenza sta nel modo in cui si formano.

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Una biblioteca può salvare un quartiere. Intervista con Donatella Natoli – 2

Apr 17

Una biblioteca può salvare un quartiere. Intervista con Donatella Natoli – 2

Vi presento Donatella Natoli

A dire il vero, Donatella ve l’ho già presentata nel post del 3 aprile, come una delle fondatrici e delle animatrici della Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Le Balate , che potrete trovare nel quartiere dell’Albergheria, a Palermo, vicino al mercato Ballarò.

Oggi pubblicherò la parte dell’intervista dedicata alle attività della Biblioteca, prezioso gioiello della generosità e della professionalità di Donatella e di tutti coloro che lavorano con lei.

 

LA BIBLIOTECA DE LE BALATE

le-balate-internoCome e perché si è costituita la biblioteca delle Balate?

Ho continuato a lavorare sul territorio, ancora in Ospedale. Con compagne e compagni di strada abbiamo sviluppato progetti con ragazzi con grave disagio, con donne emarginate, con mamme e bambini piccoli. Ancora adesso con tante compagne di allora ci siamo ritrovate e lavoriamo insieme in uno spazio bello, una chiesa della fine del 1700 trasformata in una biblioteca dei bambini e dei ragazzi, dove speriamo che possano sviluppare il loro pensiero e ritrovare una dimensione di armonia per la loro vita immediata, spesso stravolta, e per quella di donne e uomini adulti.

Uno stimolo molto importante alla nascita della Biblioteca è stato dato dalla introduzione in Italia del progetto “Nati per Leggere”. A Palermo, per iniziativa di due pediatri di base, Salvo Fedele e M. Grazia Lunetta, nel 1999 è stato organizzato un corso di formazione per pediatri ed operatori di base che volessero praticare la lettura ad alta voce come prevenzione dei disagi e per la promozione dello sviluppo di numerose capacità, rivolta ai bambini in età prescolare. Questo stimolo ha accelerato lo sbocco naturale di quel lungo lavoro sul territorio all’interno del Distretto socio-sanitario sperimentale.

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Una biblioteca può salvare un quartiere. Intervista con Donatella Natoli – 1

Apr 03

Una biblioteca può salvare un quartiere. Intervista con Donatella Natoli – 1

Vi presento Donatella Natoli

La Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Le Balate  è nel cuore del Centro Storico di Palermo, vicino al mercato Ballarò e  Donatella Natoli è tra i fondatori e gli animatori di questa straordinaria realtà.

Su di lei è stata scritta una voce nella Enciclopedia delle donne, a sottolineare il valore e l’impegno di una donna fuori dal comune. 

L’intervista a Donatella è infine risultata assai lunga per gli standard di un blog, ma poiché trovo tutto ciò che mi è stato raccontato assolutamente fondamentale per capire la donna, il suo impegno, le sue passioni e anche l’importanza vitale del progetto, ho deciso di pubblicarlo in due parti.

La prima, che leggerete oggi, sarà dedicata al lavoro fatto da Donatella e i suoi colleghi sul territorio prima della costituzione dell’Associazione Le Balate, nella seconda, che sarà pubblicata il 17 aprile, si parlerà delle attività della Biblioteca.

PRIMA DE ‘LE BALATE’

donatellanatoliDonatella,  sei un medico, che cosa ti ha fatto decidere di dedicarti a una biblioteca?

Sono medico per scelta. Nessuno della mia famiglia era medico prima di me. Ho lavorato 17 anni all’Università, 21 anni in Ospedale e dieci anni sul territorio, con periodi di sovrapposizione Ospedale-Università, ma anche Ospedale-territorio. Gli anni di lavoro universitario sono stati  abbastanza esaltanti, erano gli anni in cui era appena stata varata la riforma ospedaliera (1968) e si discuteva moltissimo per cercare di realizzare una riforma sanitaria che includesse il concetto e la pratica di prevenzione primaria e secondaria accanto a quello di diagnosi, cura e riabilitazione.

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