La bellezza della contaminazione (culturale)

Apr 23

La bellezza della contaminazione (culturale)

Torno a scrivere entusiasta e rinnovata da molti spunti, idee e argomenti da discutere. Torno a voi, miei pochi ma affezionati lettori, per raccontarvi di un convegno cui ho partecipato dedicato a Etica, archivi e cultura, organizzato dall’Associazione nazionale archivistica italiana, Anai Trentino Alto Adige, in collaborazione con la Provincia di Trento.

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Archivisti attivi. Intervista con Federico Valacchi

Mar 24

Archivisti attivi. Intervista con Federico Valacchi

Federico Valacchi è professore ordinario di archivistica e archivistica informatica presso l’Università di Macerata dove insegna dal 2002. I principali ambiti di ricerca sono attualmente quelli legati al rapporto tra tecnologie dell’informazione e archivi, di cui fu uno dei primi a occuparsi in Italia. Da anni si spende in pubblicazioni e iniziative per promuovere un modo diverso di mettere in comunicazione gli archivi e tutto il mondo che c’è intorno… È il fondatore di Archivistica attiva.

Che cos’è Archivistica attiva?

È fondamentalmente una comunità di valori: un gruppo social che prima dell’archivistica condivide dei valori, fatti di passioni, emozioni, partecipazione, e che ha trovato poi stabilità di contenuti in un blog, Archivisticattiva. In questo modo si è voluto creare uno spazio di discussione, un punto di incontro e talvolta di scontro, per staccarsi dai ‘soliti’ argomenti, o, meglio dal solito modo di trattarli.

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L’archivio che non c’era. Intervista con Agustín F. Del Valle Pantojo

Nov 26

L’archivio che non c’era. Intervista con Agustín F. Del Valle Pantojo

Vi presento Agustín F. Del Valle Pantojo

Agustín è il direttore dell’Archivio Comunale di Algeciras (provincia Cadice, Spagna), dove lavora dall’inizio del 2005. Laureato in Lettere (indirizzo Spagnolo) e Storia e Geografia (indirizzo Scienze e Tecniche Storiografiche), ha conseguito anche il diploma di “Especialista Universitario en Archivística”. Ha vissuto a Cagliari per diversi periodi, durante i quali ha imparato la lingua italiana e molto altro.

Bentornato in Italia, seppur virtualmente. Mi hai detto che ti consideri il ‘fondatore’ dell’Archivo municipal di Algeciras, in che senso?

Ad Algeciras non c’era un archivio e il sindaco incaricò me, che già lavoravo in Comune, di occuparmene. Mi sono trovato con un locale vuoto che ho dovuto arredare, con lo staff da cercare e il lavoro da organizzare da zero… Hanno chiesto a me di fare funzionare l’Archivio Comunale perché ero l’unico nell’organico ad avere la preparazione giusta.

Ecco perche mi considero il “fondatore”. All’inizio è stato difficile perché questo era un compito che nessuno voleva prendersi e molti consideravano l’archivio come un “magazzino delle carte vecchie” (“almacén de papeles viejos”), cosa che a me dava molto fastidio. Per fortuna, dopo aver visto come davvero funziona, adesso hanno capito non solo che cos’è un archivio e per che cosa si utilizza, ma ne hanno anche compreso l’importanza.

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La notte degli archivi viventi

Set 17

La notte degli archivi viventi

Sono rientrata da poco da Torino, dove ho partecipato alla Notte degli archivi, in programma il 15 settembre. Gli archivi torinesi hanno aperto le porte al grande pubblico coinvolgendo autori e artisti che hanno raccontato, esplorato e condiviso le scoperte fatte tra carte e storie.

Il ‘mio’ archivio era al Museo del risparmio, ma non era l’archivio del museo, era l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, che ha sede a Milano. È per questo che il Museo ha ospitato l’Archivio, ed è stata per me l’occasione per raccontare a grandi e piccoli (perché questo era l’unico evento dedicato ai bambini che poi hanno dormito in museo), di quanto sia importante che i diversi enti culturali, conservatori di memoria in forma di carte e oggetti, siano legati fra loro.

Dal momento che eravamo ospiti del Museo del Risparmio, l’Archivio ha offerto il materiale legato alla propaganda sul risparmio, una propaganda meticolosa, creativa e, oserei dire, martellante che dal 1924 fino agli anni Settanta ha raggiunto non solo tutti gli italiani, ma tutti nel mondo perché la rete che Filippo Ravizza era stato capace di tessere con il primo Convegno internazionale sul risparmio è stata capace di superare anche i conflitti della guerra, tenendo fermo l’obiettivo (adeguato ai vari contesti, naturalmente) dell’importanza di imparare a risparmiare. Ai lavori parteciparono le Casse di Risparmio di 26 paesi con lo scopo di studiare gli Istituti e i  mezzi di raccolta e per la tutela del Risparmio. Il risparmio venne proposto come base dell’educazione non solo economica della societa, per un uso migliore, individuale e sociale, della ricchezza.

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Ordine e contrordine e altro ordine. Intervista con Massimo Laurenzi

Feb 19

Ordine e contrordine e altro ordine. Intervista con Massimo Laurenzi

Vi presento Massimo Laurenzi

Dopo essersi laureato in Archivistica e Biblioteconomia presso l’università la Sapienza di Roma, si è lanciato nel mondo degli archivi e a 30 anni è Owner del cantiere ‘Documenti Digitali’ di ForumPA, archivista per Bucap spa, rappresentante juniores nazionale nel consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana. Co-founder di Archivitaliani.it, membro della redazione condivisa Anai-Icar  del “Il mondo degli archivi”.

massimolaurenziÈ vero che voi giovani siete ‘nativi digitali’ (o presunti tali) e l’inglese e italiano per voi pari son…, ma forse per chi non conosce queste realtà potrebbe essere interessante entrare in qualche dettaglio. A cominciare da che cosa vuol dire e che cosa implica essere Owner del cantiere ‘Documenti Digitali’ di ForumPA’.

Giovane per convenzione naturalmente. Non sono un ‘millennial’ e non sono un nativo digitale. Lo scarto evolutivo che di generazione in generazione si assegna alla predisposizione e consapevolezza tecnologica è sempre lo stesso. Io percepisco un ragazzo di 20 anni nello stesso modo in cui vengo percepito da un uomo di 40. Ho consapevolezza e timore, al contrario che si possa considerare una lingua come un mero insieme di parole da utilizzare per moda o convenzione e non come strumento culturale.

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