Librai di passione. Intervista con Aldo Addis

Nov 12

Librai di passione. Intervista con Aldo Addis

Vi presento Aldo Addis

Aldo Addis, libraio nella sua Koinè a Sassari, è anche direttore della Scuola Librai Italiani. Uomo di passione, ha trasformato il suo amore per i libri e il suo (moderato) ottimismo nei confronti del genere umano, in una moltitudine di attività legate alla promozione della lettura e alla condivisione della conoscenza dei mestieri del libro e, soprattutto, del piacere che solo le belle storie possono dare.

Dopo tante interviste a chi, con diverso titolo, lavora in archivio e in biblioteca, ho deciso di allargare lo sguardo e rivolgermi a tutti i mestieri del libro.

E dunque eccomi a te, Aldo, che tra le mille attività, sei anche direttore della Scuola per librai. Come funziona esattamente e qual è la differenza con la più nota scuola, la Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri?

La Scuola Mauri è rivolta a librai che già hanno un’attività, mentre la nostra è una scuola per aspiranti librai. La SLI è nata ad Orvieto nel 2006 su iniziativa dell’Associazione Librai Italiani (Ali-Confcommercio), dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in particolare della cattedra di Management, e della Fondazione Centro Studi della Città di Orvieto, e intende essere un vero e proprio centro di formazione permanente. Da Orvieto ci siamo poi spostati a Roma.

Il nostro obiettivo è quello di formare prima di tutto degli imprenditori, persone che siano capaci di gestire la pianificazione economico-finanziaria della propria futura libreria o di quelle presso cui andranno a lavorare dopo aver completato il corso di formazione.

Ai docenti e alle lezioni teoriche in aula e online si alternano anche le numerose esperienze che i protagonisti della filiera del libro, editori, autori, possono offrire agli allievi. Durante i tre mesi e mezzo del corso, è previsto un percorso formativo con stage all’interno delle librerie e il momento clou è la partecipazione al Salone del Libro di Torino, in cui gli allievi lavoreranno a fianco degli editori nei loro stand.

Ma perché è così importante che i librai frequentino una scuola?

Siamo in un periodo di profonda crisi e non solo economica. Il mondo del libro, poi, ha sempre faticato a trovare il giusto spazio, a creare il contatto con le persone, i lettori, ma anche tra coloro che di quel mondo fanno parte. Durante il corso alla SLI, per esempio, insegniamo anche a creare una comunità, tra librai e intorno alla libreria. Per farlo i nostri allievi imparano a usare gli strumenti della rete e a sviluppare strategie per comunicare online. Quello che per alcuni può sembrare una sciagura, lo strapotere della rivoluzione digitale, per noi deve essere un’opportunità in più.

A proposito di comunità, sei tra i fondatori di Lìberos , un’associazione di librerie, biblioteche, autori, lettori, e che altro?

Lìberos è l’applicazione alla realtà di ciò che con la Scuola e con tutte le nostre attività andiamo promuovendo in Sardegna. È un circuito fatto di lettori, autori, librerie, editori, biblioteche, agenzie letterarie e festival che usa tutti i mezzi possibili per comunicare e condividere libri ed esperienze all’interno e all’esterno della comunità.

La Sardegna vanta una percentuale di lettori altissima rispetto alla media nazionale e dunque la sensibilità nei confronti di queste iniziative è forte, ma senza dubbio l’esperienza di Lìberos può essere esportata, soprattutto nel Sud d’Italia. I contatti all’interno della comunità di Lìberos creano ricchezza, anche economica, per non parlare della coesione sociale e della consapevolezza civica che sollecitano.

Sono convinto, e più volte mi è capitato di discuterne, che le persone abbiano sempre più bisogno di trovarsi di nuovo faccia a faccia dopo l’immersione totale, voluta o subita, nei social network. Si sta sviluppando, per fortuna, la consapevolezza che non si deve scegliere un modo o l’altro di vivere la comunicazione ma che possiamo esplorare, usare e condividere tutto ciò che la vita quotidiana ci offre per le nostre relazioni virtuali e reali. Il libro è l’oggetto ideale intorno al quale formare e consolidare una comunità, anche piccola. Si pensi solo al numero sempre crescente di gruppi di lettura, con i quali si torna alla lettura ad alta voce per creare legami e rinnovato piacere.

Hai accennato ai festival, che in Italia sono tanti e che spesso si trovano al centro di polemiche. Qual è la tua opinione?

I festival sono importanti, non c’è dubbio. In quelle occasioni gli autori e gli editori si incontrano tra loro, e soprattutto i lettori hanno la possibilità di partecipare e condividere letture ed esperienze, e, ovviamente, di conoscere gli autori che amano. Per alcuni eventi forse bisognerebbe ripensare la formula, ma ritengo che se ben gestiti possano portare molti vantaggi.

Qualche perplessità suscitano, invece, alcune iniziative di promozione della lettura istituzionali, calate dall’alto senza vera attenzione alle realtà scolastiche, dove molti insegnanti e bibliotecari scolastici lavorano su progetti per la lettura con competenza, progetti che forse andrebbero sostenuti e diffusi e non sostituiti senza preoccuparsi di conoscere le vere necessità.

E la tua libreria?

Mio padre Michelino nel 1974 aveva aperto l’Agenzia libraria moderna, che nel 1997 ho voluto ribattezzare con il nome di Koinè per creare a Sassari – come nell’antica Grecia – una comunità di interessi culturali. Nel tempo sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo che è sempre stato quello di rendere la libreria un cenacolo di scrittori e artisti, con lettori che discutono l’acquisto di un libro e si fanno consigliare gli autori come di certo non si potrà mai fare al supermarket.

Per chi fosse interessato a frequentare la scuola, l’8 dicembre verrà pubblicato il bando per la partecipazione al nuovo corso che si svolgerà a Roma da marzo a luglio 2018. Il 12° Corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria verrà presentato da Aldo Addis il 9 dicembre, alle ore 11,00 nella Sala Vega del Roma Convention Center La Nuvola all’EUR a Roma, all’interno della Fiera “Più libri, più liberi”. Testimonial della manifestazione sarà Fabio Geda.

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