Le edizioni antiche di Bernardino Telesio

Set 03

Le edizioni antiche di Bernardino Telesio

È stato un lavoro faticoso, denso di insidie e di difficoltà, come fosse un’esplorazione, e forse lo è stata, un’avventurosa esplorazione. È stato un lavoro impegnativo, affascinante, di grandi potenzialità scientifiche.

È stato un lavoro umanamente vario, nel bene e nel male, ricco di incontri piacevoli e altri, pochi, deludenti. È stato un lavoro che ha offerto insuperabili opportunità di conoscenza.

È stato un lavoro che ha fatto collaborare tra loro personalità diverse, ma tese nella stessa direzione, verso lo stesso obiettivo, ciò che ha permesso di superare gli inevitabili contrasti per trasformarli in dialettica costruttiva.

Ed è stato portato a conclusione.

“Non sono molti gli autori la cui opera sia stata oggetto in Italia di una bibliografia esaustiva e analitica come questa, allestita in pochi anni di intensissimo lavoro da Giliola Barbero e Adriana Paolini” (dalla Presentazione di Angela Nuovo)

Il libro su “Le edizioni antiche di Bernardino Telesio. Censimento e storia” è stato pubblicato nell’agosto di quest’anno dalla prestigiosa casa editrice Les Belles Lettres di Parigi, all’interno della collana “Collection Giordano Bruno” e pubblicato sotto il patronato dell’Istituto italiano per gli studi filosofici e dal Centro Internazionale di studi telesiani, bruniani e campanelliani “A. Segonds – G. Aquilecchia”.

Il progetto è stato voluto e supervisionato da Nuccio Ordine, con la collaborazione di Roberto Bondì, ed è stato reso possibile dalla Fondazione Carical di Cosenza, oltre che dalla Regione Calabria e dal Comune di Cosenza.

L’impresa ha portato chi scrive e Giliola Barbero, docente dell’Università Cattolica di Milano, a entrare in un mondo bibliografico dalle molte sorprese. Abbiamo individuato 718 esemplari delle opere di Telesio e di questi 543 sono quelli che abbiamo analizzato autopticamente.

Coloro che vorranno affrontare la lettura e la consultazione di questo volume ponderoso troveranno non solo una breve descrizione di ogni esemplare, ma anche la storia di chi lo possedette, lo studiò o solo lo lesse (o non lo lesse e perché).

Dell’opera di Telesio e delle ‘novità’ portate da uno studio non solo filosofico ma anche bibliografico (ché, non sempre risulta ovvio, ma sono spesso i libri a rendere possibile la circolazione delle idee), si potrà leggere nella lunga introduzione che precede le schede.

E poiché in questo breve intervento desidero solo presentarvi il libro, per tornare in altri momenti a raccontarvi più approfonditamente la storia di alcuni esemplari, ma anche le nostre avventure alla ricerca di Telesio

Ecco a voi

Giliola Barbero, Adriana Paolini, Le edizioni antiche di Bernardino Telesio. Censimento e storia, Paris, Les Belles Lettres, 2017 (Collection Giordano Bruno. Documents /essais, V)

 

2 comments

  1. Emilio Sergio /

    Sto leggendo proprio in questi giorni il volume allestito da lei e da Giliola Barbero. Uno dei volumi più avvincenti che abbia mai letto negli ultimi anni. Non ho ancora finito di leggerlo. Ma vorrei avere il piacere di condividere con lei una fonte di letteratura secondaria, che riceve ora nuova luce grazie alla scheda 1.40 relativa all’esemplare telesiano custodito presso la biblioteca del St John’s College di Oxford e appartenuto al medico sir William Paddy (1554-1634): trattasi di una dissertazione conservata presso il Repository delle Retrospective Theses and Dissertations della Iowa University. L’autore è Donald Stuart Pady, il titolo è “The doctor’s composite identity in Shakespeare’s Macbeth”, Iowa University 1977. Nelle pp. 25-26 si legge quanto segue:

    “Dr. Paddy and King James, like the dramatic physician, were extremely concerned about the kind of abnoDmality that produced this medicopsychological disease which so strangely affected Lady Macbeth. Sir William Paddy apparently thought himself able to treat patients who consulted him about this problem; at any rate, he possessed several treatises on the subject. Book titles in his home library reveal some of his available reading about sleep and dreams.57 Girolamo Cardano’s Somniorum Synesiorium (1562), Bernardino Telesio’s De Natura iuxta Propia Principia (1565), and Joannes Argentarius’ De Somno (1556) treat sleep-related disorders. These books generally describe somnambulism as a form of melancholy or a great agitation of the brain. And each of these authors understood sleepwalking as a serious disorder. These and other medical books list sleepwalking symptoms that reveal sensations of severe oppression about the pericardium and a heavy weight upon the chest, the latter a symptom mentioned by Macbeth when he refers to Lady Macbeth’s illness in Act V”.
    Nota 57: Charles Morgenstern, Assistant Librarian at St. John’s College, Oxford, and J.F. Fugg1es, British Library, have prepared unpublished lists of Paddy’s personal books and MSS. which he donated at different times to the St. John’s Library.

    Desidero ringraziarla per il prezioso contributo che ha dato insieme a Giliola Barbero alla storia delle istituzioni culturali.
    Cordialmente
    Emilio Sergio

    • Adriana Paolini /

      Gentile professore, la ringrazio moltissimo, anche a nome di Giliola Barbero. Queste sue parole ricompensano una grande fatica, seppur fatta con molta passione.
      Grazie per l’indicazione, assai interessante. Meriterà di certo un approfondimento.
      Cordiali saluti
      Adriana

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