La poesia di Mariangela Gualtieri
Apr 24
“Una nuvola d’aprile
passa nel cielo
lenta e un po’ sfilacciata
tutta sola nell’aria celeste
tutta bianca e slargata
e passando sfinisce svanisce
diventa dapprima un ciuffetto
poi appena un velame
poi più niente di niente
abdica
obbediente
al reame dell’aria
chiara“.
Io le poesie le leggo, e solo le so piangere e sorridere, sempre presenti in ognuna delle mie lotte quotidiane. Ecco, oggi mi ha preso il desiderio di raccontarvi che un po’ di gioco e di piacere e di conforto possiamo riceverne dalla poesia di Mariangela Gualtieri, scoperta qualche tempo fa grazie a un’amica cara.
Sapete già che recensioni non sono capace di farne, ma posso raccontarvi qualcosa della bellezza di queste canzoni senza musica, da suggerire a un amico come si consiglia un sollievo per alleggerire una sofferenza, ma anche per esaltare una voglia di vivere che solletica le emozioni grazie a una armonia di parole e a una forza di passioni che vengono dal cuore, e dalla testa, ma anche dall’intero nostro corpo e dalla natura che abbiamo intorno e dentro.
“Eccomi. Sole celebrante
Sprigiona l’intero mattino.
Polveri d’amore eseguono orme
E una pista conduce fino sotto il cuore. Parole.
Staremo nell’ascolto pellegrino
All’incrocio fra stelle e olle
Dove l’innafferabile stormisce
E guizza altrove.
Saremo completi d’una salute potenziale con un ridere che partecipa tutta la stagione in giusto canto.
Venite.
Potenze del mattino, riconosciute per sottigliezza.
Ah! Come mi abbandona ora
L’umana solfa e tutto viene manifesto in splendore.
Questo stare appesi ad un respiro corale
Dove anche il rospo concorre a questa luce.
Si frappone fra la mano e ciò
Che la conduce un piano obliquo di dolcezze,
Un nascere delle cose al giorno e tutte spogliate
Le vecchie forme sono ricreate.
Buon giorno a voi che non vediamo.
Ciò che non vediamo
Preme. Preme e viene
Viene e sappiamo ciò che l’animale
Conosce e non rivela.
Restiamo ancora
Un poco.”
Leggetele ad alta voce, da soli o a qualcuno, sentite tra le labbra la concretezza, in bocca anche il sapore coraggioso e audace delle parole che state mangiando e godetene, godetene più che potete.
“Tanto d’amore viene
E sostiene. Niente che resti
Non amato”.
“Combatte sempre con le maliconie
Mette pietre ovunque, le porta con sé.
Allora dategli petali. Altre cose leggere.
Anche se non sa il nome. Salvatelo.”
“Meraviglia dello stare bene
Quando le formiche mentali
Non partoriscono altre formiche
E si sta leggeri come capre sulla rupe
Della gioia.”
Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, Torino, Einaudi, 2015 (Collezione di poesia, 432)