Sospesi nel cielo. Seconda puntata
Mar 08
Ettore entrò in casa urlando come un forsennato, sporco e felice come solo i bambini di dieci anni sanno essere, e spalancò la porta a vetri della camera da pranzo. I genitori di Alfonso l’avevano sempre tenuta chiusa perché fosse perfetta nelle occasioni speciali. Solo che al signor Goffredo il pensiero di avere ospiti causava disturbi gastrici e ogni volta che sua moglie proponeva un invito mostrava una smorfia di tale dolore che la signora Brunella aveva dovuto rassegnarsi e rinunciare a qualsiasi forma di vita sociale. S’era presa, però, almeno la soddisfazione di arredare quel salone come più le piaceva.
Da quando Giulio ed Ettore erano arrivati, quella stanza era invece sempre aperta, anzi forse era la parte della casa più utilizzata, per la gioia di Alfonso: come era stato possibile fino ad allora privarsi della bellezza e della luce di quel luogo?!
«Buuu!». Ettore si bloccò di colpo alla vista di quattro facce stupite, e adulte. I vetri smerigliati delle ante stavano ancora vibrando. Lo guardarono a bocca aperta, uno di loro, seduto sul canapè a ventaglio che la mamma di Alfonso aveva comprato con orgoglio a Firenze, s’era portato la mano al petto…
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