Noi non siamo in guerra

Apr 07

Noi non siamo in guerra

Vorrei che si smettesse di parlare di guerra. Noi non siamo in guerra. La guerra è un’altra cosa. In guerra, il più delle volte, un paese entra in conflitto con un altro per un motivo, vero o presunto, e i soldati si sparano addosso. È uno scontro armato, tra Stati, o tra gruppi organizzati etnici, sociali, religiosi. È violenza, contro le persone e le cose. In guerra i civili per non morire devono fuggire. In guerra vengono usate armi che non danno scampo. In guerra c’è la fame. In guerra città intere vengono distrutte. In guerra l’angoscia è data anche dall’insensatezza umana che uccide e fa prigionieri, che tortura, che volontariamente nega la vita. Potremmo ricordarlo, quando leggiamo o guardiamo della situazione nei campi profughi. Chi torna dalla guerra non è più se stesso, a volte si perde nel silenzio.

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Il suono del nostro corpo

Mar 12

Il suono del nostro corpo

La voce è suono. Prima che arrivi a essere parola è necessario l’intervento della ragione. Ma la voce è prima di tutto il suono del nostro corpo, il modo primordiale di dire che esistiamo, che vogliamo esistere. La natura della voce è essenzialmente fisica, corporea, proviene dagli stessi organi che presiedono all’alimentazione e alla respirazione, quindi alla nostra sopravvivenza. Dobbiamo distinguere la Voce dalla Parola. La voce sfugge alla coscienza, nel senso di ragione e consapevolezza di sé, e invece dà fiato – è un respiro, un sospiro, è un venticello – e dà luce alle emozioni che sono racchiuse nel buio del nostro corpo. Dopo aver emesso la nostra voce, riusciamo ad avvertirne anche l’eco, cioè l’effetto. «C’è una voce nella mia vita, / che avverto nel punto che muore; / voce stanca, voce smarrita, / col tremito del batticuore: / voce d’una accorsa anelante,/ che al povero petto s’afferra / per dir tante cose e poi tante, / ma piena ha la bocca di terra: / tante tante cose che vuole / ch’io sappia, ricordi, sì… sì… / ma di tante tante parole / non sento che un soffio» (Giovanni Pascoli, La voce, da I canti di Castelvecchio).

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L’attesa

Feb 16

L’attesa

Alzi la mano chi non ha atteso qualcosa o qualcuno facendosi mangiare dal desiderio o dall’ansia, dalla curiosità o dalla paura. Alcuni di noi sono costantemente in attesa di un nuovo arrivo e di un ulteriore cambiamento. Altri passano ore ad aspettare autobus e treni. Poi ci sono quelli che subiscono il puntuale ritardo di partner e amici. Gli insonni aspettano il giorno, e gli stanchi l’ora di andare a dormire. L’attesa è uno stato dell’anima, che si protende verso ciò che ci aspettiamo accada, o verso un evento che ci è stato promesso.

Per attendere senza spendere troppe energie bisogna essere dotati di convinzione e pazienza. Soprattutto la seconda. La pazienza per capire quale sia il proprio tempo e il proprio luogo, per cogliere il momento giusto di un’azione. La pazienza di aspettare una risposta.

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