Carte in mano
Una biblioteca può salvare un quartiere. Intervista con Donatella Natoli – 1
Vi presento Donatella Natoli
La Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Le Balate è nel cuore del Centro Storico di Palermo, vicino al mercato Ballarò e Donatella Natoli è tra i fondatori e gli animatori di questa straordinaria realtà.
Su di lei è stata scritta una voce nella Enciclopedia delle donne, a sottolineare il valore e l’impegno di una donna fuori dal comune.
L’intervista a Donatella è infine risultata assai lunga per gli standard di un blog, ma poiché trovo tutto ciò che mi è stato raccontato assolutamente fondamentale per capire la donna, il suo impegno, le sue passioni e anche l’importanza vitale del progetto, ho deciso di pubblicarlo in due parti.
La prima, che leggerete oggi, sarà dedicata al lavoro fatto da Donatella e i suoi colleghi sul territorio prima della costituzione dell’Associazione Le Balate, nella seconda, che sarà pubblicata il 17 aprile, si parlerà delle attività della Biblioteca.
PRIMA DE ‘LE BALATE’
Donatella, sei un medico, che cosa ti ha fatto decidere di dedicarti a una biblioteca?
Sono medico per scelta. Nessuno della mia famiglia era medico prima di me. Ho lavorato 17 anni all’Università, 21 anni in Ospedale e dieci anni sul territorio, con periodi di sovrapposizione Ospedale-Università, ma anche Ospedale-territorio. Gli anni di lavoro universitario sono stati abbastanza esaltanti, erano gli anni in cui era appena stata varata la riforma ospedaliera (1968) e si discuteva moltissimo per cercare di realizzare una riforma sanitaria che includesse il concetto e la pratica di prevenzione primaria e secondaria accanto a quello di diagnosi, cura e riabilitazione.
Coscienza di sé. Intervista con Antonella Agnoli
Vi presento Antonella Agnoli
Viene definita consulente bibliotecaria oppure esperta di progettazione di biblioteche.
Da anni gira per il mondo per conoscere, osservare e imparare da realtà e persone che fanno parte del mondo bibliotecario, e non solo.
Ha costruito la sua competenza soprattutto sul campo, senza paura di confrontarsi e mettersi in gioco contro antiquate filosofie sulla gestione delle biblioteche, fin da quando le venne affidata la costituzione della biblioteca di Spinea (Venezia), e più tardi quella di San Giovanni di Pesaro.
Di fronte ai successi riportati, spesso le viene chiesto che tipo di formazione abbia avuto, ma Antonella preferisce raccontare che quando era giovane le piaceva andare a ballare, non certo studiare, ma si sofferma anche sulla sua militanza, e conclude sempre che il «PCI negli anni Settanta è stata l’università di una intera generazione».
Grazie alle occasioni di incontro con intellettuali e artisti e alla partecipazione a dibattiti e scambi di opinioni, Antonella ha quindi costruito la sua capacità di osservazione e ascolto e soprattutto la consapevolezza dell’importanza della
cultura come base per un pensiero libero. Una consapevolezza che poi ha utilizzato per i suoi progetti in biblioteca.
Carte in mano. Si comincia!
Ecco che da oggi prende avvio la rubrica ‘Carte in mano’, a scadenza quindicinale, così intitolata perché al centro dell’attenzione saranno soprattutto i professionisti dei beni librari e archivistici nelle loro poliedriche e polivalenti ‘apparizioni’ nel contesto culturale, economico, fiscale ecc. Ma le carte sono anche quelle che gli stessi professionisti hanno in mano e che devono giocare per avere spazio, riconoscimenti e possibilità per condividere la propria esperienza e conoscenza. (altro…)
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